Alla scoperta del Brunello di Montalcino annata 2019

Storia del Brunello di Montalcino

Tra i vini che hanno fatto la storia dell’enologia italiana il Brunello di Montalcino ha da sempre un posto d’onore: vino antico, austero, ricco di sfumature rossastre come la terra da cui nasce, coltivato tra le rose e all’ombra dei lecci, capace di lunghi invecchiamenti e quindi di enorme pregio.

Il Brunello di Montalcino nasce in Toscana, sulla collina di Montalcino, da uva Sangiovese, chiamata nella zona proprio Brunello. Le prime datazioni sulle origini delle uve si stimano che intorno al 1800 sebbene anche molti secoli prima la zona fosse famosa per la bontà dei suoi vini. Capostipite del Brunello di Montalcino fu Clemente Santi che nel 1869 venne premiato con medaglia d’argento dal Comizio Agrario di Montepulciano. Per molti anni il Brunello rimase un vino raro e prezioso, destinato solo a pochi intenditori. Dalla seconda metà del novecento e con la nascita della DOC nel 1966 il Brunello di Montalcino divenne un simbolo dell’Italia nel mondo a cui seguì l’anno seguente la nascita del suo proprio consorzio. Dell’anno 1980 invece è la prima Denominazione di Origine Controllata e Garantita DOCG. Sebbene fosse ormai riconosciuto come un’eccellenza enologica, il Brunello non poteva però ancora competere a livello internazionale in termini di produzione con altri paesi. Fu grazie all’aumento di cantine e di bottiglie prodotte che il Brunello riuscì a conquistare il mercato internazionale innescando anche quello che oggi chiamiamo enoturismo attraverso un capillare sviluppo delle cantine in grado di ospitare visitatori e organizzare le prime visite.

Il Brunello di Montalcino 2019

L’annata 2019 del Brunello di Montalcino appena presentata è stata salutata con grande emozione dal Consorzio dei Viticoltori di Montalcino che ha premiato con le 5 stelle l’annata, preceduta da due annate a 4 stelle, rating svelato dal presidente del consorzio Fabrizio Bindocci, sul palco del Teatro degli Astrusi durante Benvenuto Brunello insieme presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha firmato la piastrella celebrativa della vendemmia 2019: cinque sono le stelle come cinque sono cerchi olimpici.

Caratteristiche

Il millesimo 2019 è stato caratterizzato da un clima solare, a tratti caldo e sintomatico dei cambiamenti climatici, ha portato ad un periodo di affinamento più lungo: con queste temperature, impensabili fino a 20 anni fa il problema è stato tenere a bada l’alcol entro i 15 gradi consentiti. In generale si comincia a rendere più evidente la differenza tra territori e produttori che da nord a sud della denominazione mostrano differenze stilistiche sempre più marcate. Lo stile austero lascia il posto all’eleganza e all’accessibilità per un vino che trova la sua dimora naturale nell’olimpo enologico mondiale.

L’opinione dei critici

Ecco le opinioni degli esperti:

  • James Suckling:
    "Il Brunello di Montalcino 2019 è un vero trionfo. Con la sua combinazione di frutta succosa, tannini setosi e acidità vibrante, incarna il meglio della tradizione toscana. Sicuramente uno dei milgiori vini di questa annata".
  • Wine Spectator:
    "Il Brunello di Montalcino 2019 ha straordinaria classe. I suoi profumi avvolgenti e la suia struttura elegante lo rendono un vino da gustare con piacere ora o da conservare per il futuro".
  • Robert Parker Wine Advocate:
    "I Brunello di Montalcino 2019 sono una forza di ottimismo e di unificazione. Si percepisce un senso più chiaro di finalità che sfuggiva nelle annate precedenti. Montalcino, grazie a questa “Nouvelle Vague” di produttori, sta emergendo come un territorio del vino ancora più complesso, affidabile e illuminato".
  • Civiltà del Bere:
    "Andiamo dal buono all’eccezionale. Una delle migliori annate che abbiamo assaggiato negli ultimi tempi".

Ora non ti resta che scoprire la nostra eccezionale selezione di Brunello di Montalcino 2019, provenienti dalle cantine più importanti e interessanti. Fai in fretta perché alcune bottiglie sono anche in promozione!

 



di Flavio Balzano