Sassicaia Tenuta San Guido 2019
Spedito gratis
Il Sassicaia Tenuta San Guido nasce con l'intento di ricreare un vino ''Bordolese'' in Maremma, una zona sconosciuta sotto il punto di vista vinicolo. La decisione di piantare Cabernet nella Tenuta San Guido fu dovuta alla somiglianza che si era notato tra questa zona della Toscana e Graves, a Bordeaux.
CONFEZIONI REGALO
Puoi selezionare quella che preferisci direttamente nella fase di checkout.
CONSERVAZIONE PROFESSIONALE
Tutti i prodotti in vendita sono conservati in locali climatizzati.
ASSISTENZA TELEFONICA
Se hai bisogno di un suggerimento chiamaci e uno dei nostri 6 sommelier ti saprà consigliare al meglio
SPEDIZIONE GRATUITA
In Italia per ordini superiori a 55 Euro.
In sintesi
Premi & Riconoscimenti
Come gustarlo
Visiva
Limpido, di colore rosso rubino pieno e concentrato. Consistente.
Olfattiva
Intenso, Ampio e Molto fine. Frutta a bacca rossa matura, note balsamiche, eteree, note di vaniglia, liquerizia, tabacco e caffè.
Gustativa
Secco, caldo, morbido, fresco, tannico e sapido. Vino carnoso, setoso e nobile.
Abbinamenti
Il Sassicaia Tenuta San Guido è perfetto con stufati, cacciagione, formaggi stagionati e carne rossa.
Contiene solfiti.
Il Sassicaia Tenuta San Guido nasce con l'intento di ricreare un vino ''Bordolese'' in Maremma, una zona sconosciuta sotto il punto di vista vinicolo. La decisione di piantare Cabernet nella Tenuta San Guido fu dovuta alla somiglianza che si era notato tra questa zona della Toscana e Graves, a Bordeaux. Graves vuole dire ghiaia, per il terreno sassoso che distingue la zona, proprio come Sassicaia, in Toscana, denomina una zona con le stesse caratteristiche. Dal 1948 al 1967, il Sassicaia rimase dominio strettamente privato, e fu bevuto solo nella Tenuta. Ogni anno, poche casse venivano messe a invecchiare nella cantina di Castiglioncello. Il marchese ben presto si rese conto che invecchiando il vino migliorava considerabilmente. Come spesso accade con i vini di grande levatura, quelli che prima erano considerati difetti, col tempo si trasformarono in virtù. Ora amici e parenti incitavano Mario Incisa ad approfondire i suoi esperimenti e perfezionare il suo stile di vinificazione rivoluzionario per quella zona. L'annata del 1968 fu la prima ad essere messa sul mercato, con un'accoglienza degna di un Premier Cru Bordolese. Negli anni seguenti la cantina venne trasferita in locali a temperatura controllata, tini d'acciaio rimpiazzarono i tini di legno per la fermentazione, e le barriques francesi vennero introdotte per l'invecchiamento.